Negli ultimi anni, il ruolo della Cina nel mercato del vino da investimento è quello di assorbire, con sete sempre maggiore, quantità inimmaginabili di grandi vini, diventando uno dei mercati di destinazione più importanti per Francia e Italia. Il tutto grazie a un forte aumento della passione e dell’interesse tra i consumatori. I Cinesi, infatti, stanno diventando grandi bevitori e collezionisti di vino, oltre che investitori in vini di qualità provenienti da tutto il mondo con una grande predilezione per la Francia.
Secondo recenti rapporti, le importazioni di vino della Cina stanno tornando ai livelli pre-pandemia e la Cina rappresenta una destinazione chiave per i produttori di vino di fascia alta.
Dove nasce la passione del vino per la Cina?
Il tutto è nato quando, nel 1996, il Premier cinese Li Peng elogiò i benefici del vino durante un discorso all’Assemblea Nazionale del Popolo cinese, nel 2013 la Cina beveva più vino rosso dell’intera Francia. Il vino era considerato principalmente uno status symbol e un “lubrificante” degli affari, fino a quando, nel 2013, non ha avuto un collasso per via della stretta sulla corruzione tentata dal governo centrale. Allora il vino è passato dall’essere solo status a un consumo più consapevole, dove i numeri sono importanti per un paese senza una cultura pregressa del vino e una stima di arrivare, secondo un’analisi di inizio 2020 dell’osservatorio IWSR, a un mercato che passa da 14,8 mld di dollari nel 2018 a 18 mld nel 2023 su un totale di 34 mld della regione APAC.
Ma nel 2020 la pandemia da Covid-19 ha bloccato tutto nel vero senso della parola: 2 anni e mezzo di lockdown in un paese con 1,4 mln di abitanti dove i ricchi sono più di 100 mln di persone.
Qual è stato il ruolo della Cina nel mercato del vino da investimento?
La domanda cinese ha svolto un ruolo importante nel sostenere i prezzi dei vini negli ultimi anni, in particolare per i vini di alto livello e da investimento. I gusti interni stanno notevolmente cambiando e dalla quota di mercato del 95% da sempre detenuta da Bordeaux si è arrivati negli ultimi anni, secondo i dati di Liv-Ex, al 36%, mentre la Borgogna che deteneva quasi il 5% rimanente, ora ha raggiunto il 37% superando Bordeaux. I collezionisti cinesi da sempre preferiscono la Francia, ma, ultimamente, anche Barolo, Brunello di Montalcino e i grandi Super Tuscans, come riportato da Robert Parker.
E adesso il mercato?
Per colpa della pandemia, le importazioni di vino in Cina sono diminuite del 17,3% nel 2020, seguite da una prima ripresa nel 2021 e un ulteriore crollo nel 2022 dove la diminuzione ha raggiunto, anno su anno il 20% secondo asiawinenews.com.
Fonte: Cult Wines
Le incertezze che incombono sui tassi di crescita dell’economia cinese, non più ormai a due cifre, le tensioni con gli Stati Uniti e le forti perdite degli importatori di vino del paese del dragone sono difficili da interpretare. Inoltre, la Cina sta cercando di spostarsi da mero consumatore a produttore di grandi vini.
La produzione di vino in Cina
Mentre i vini importati hanno subito una discesa importante in Cina nel 2022, la popolarità dei vini domestici ha visto una forte crescita soprattutto grazie alle principali piattaforme di e-commerce e agli usatissimi social media interni.
Il Paese vuole aumentare la produzione di vini di alta qualità attraverso l’importazione di tecnologie e know-how dai principali produttori mondiali con il supporto del sempre presente governo centrale. L’obiettivo è aumentare la produzione di vini cinesi premiati a livello internazionale. Mentre i vini cinesi di fascia bassa risentono della forte concorrenza, i vini cinesi di fascia alta hanno iniziato a ricevere premi e riconoscimenti internazionali. Questi successi hanno rafforzato la credibilità dei vini cinesi premium e hanno attirato maggiore interesse dagli investitori stranieri.
Ningxia e Xinjiang sono le principali regioni vinicole del paese, ma Shandong e Yunnan stanno emergendo come importanti produttori di vino di alta qualità. Il prodotto più importante e conosciuto è Ao Yun che ha recentemente ottenuto uno storico 96 da Wine Advocate.
Sta crescendo anche il turismo enologico. I tour delle cantine stanno guadagnando popolarità non solo tra i cinesi, ma anche tra i visitatori stranieri.
Segnali di ripresa del mercato vinicolo cinese nel 2023
In un’analisi fatta da Emanuele per il primo trimestre 2023, mentre in Europa e Nord America ci sono segnali di una possibile recessione, gli alti tassi di risparmio e la fine delle politiche zero-COVID in Cina potrebbero far tornare i livelli di consumo a quelli pre-pandemia. Seguendo i report di Liv Ex, le vendite di Bordeaux nel primo trimestre raddoppieranno rispetto alla media del 2022. Invece le vendite di Champagne sembra avranno un ritmo ancora più elevato, superando del 175% alla media del 2022.
Quindi qual è il ruolo attuale della Cina nel mercato del vino da investimento?
In conclusione, la Cina ha giocato, negli ultimi anni, un ruolo fondamentale nel sostegno dei prezzi e della domanda per i vini di investimento di alto livello. Il tempo ci dirà se i segnali di ripresa che si stanno presentando riusciranno a essere strutturali e manterranno questo trend, per quanto, secondo Liv Ex, il dragone non correrà più a salvare il mercato globale del vino nei prossimi anni di difficoltà.
Questo rafforza maggiormente la necessità di farsi seguire da chi ha competenza in questo settore, attraverso una conoscenza approfondita del mercato e delle sue dinamiche, oltre a continuare a informarsi attraverso i giusti canali per interpretare correttamente i movimenti del mercato dei vini da investimento.