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Il mercato dei vini pregiati 2023

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Introduzione

Liv-Ex Index - Investire in vino

Dobbiamo dirlo, anche un esperto di pubbliche relazioni farebbe fatica a dare una chiave di lettura positiva ai numeri qui sopra. Il 2023 è stato un anno impegnativo, non solo per il mercato dei vini pregiati, ma anche per i mercati finanziari e i consumatori in generale. 

Le proiezioni di ottobre del FMI prevedevano un rallentamento della crescita economica mondiale dal 3,5% nel 2022 al 3% quest’anno, ben al di sotto delle medie storiche ma mantenendo un traiettoria al di sopra dei livelli di recessione.

Molte economie sono ancora scosse dagli effetti della pandemia e dell’invasione russa dell’Ucraina, a cui viene ampiamente riconosciuto il “merito” di aver contribuito all’aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari. Il conflitto in Israele e Palestina accresce ulteriormente il sentimento di insicurezza nei mercati, che tra le altre cose ha riportato gli investitori verso investimenti sicuri come l’oro. Anche se non abbiamo ancora assistito a un marcato aumento dei prezzi del petrolio (e quindi dei costi energetici) a seguito del conflitto, si tratta di una possibilità che potrebbe esercitare ulteriore pressione sulle catene di approvvigionamento.

Mentre i dati sull’inflazione stanno scendendo dai livelli raggiunti nel 2022 e all’inizio del 2023, l’inflazione core (esclusi energia e cibo) rimane elevata su tutta la linea, con il FMI che prevede che la maggior parte dei paesi probabilmente non la riporterà all’obiettivo fino al 2025.

Dall’altra parte dell’Atlantico, le cose sembrano un po’ più rosee: si stima che il PIL degli Stati Uniti nel terzo trimestre sia aumentato del 4,9%, sostenuto dalla spesa al consumo. Le prospettive sulla disoccupazione sono state riviste a un livello più basso in ottobre, segnalando la probabilità di quello che il FMI definisce “un atterraggio morbido”, forse già avvenuto, per gli Stati Uniti, per cui l’inflazione dovrebbe continuare a scendere senza una grave recessione economica.

Nel complesso, secondo quanto riferito, le economie emergenti e in via di sviluppo rimangono più resilienti rispetto alle loro controparti “avanzate” di fronte alle sfide di cui sopra. La Cina costituisce una notevole eccezione a questo; gli economisti hanno abbassato le loro previsioni per la crescita economica del paese per l’intero anno nel 2023 al 5% su base annua. Il settore immobiliare in difficoltà, che rappresenta circa il 30% del PIL cinese, è citato come il principale colpevole di tutto ciò, come evidenziato dalla dichiarazione di fallimento del gruppo Evergrande in agosto. Il caso Evergrande e la crescente crisi del debito personale hanno portato Moody’s a declassare a negativo il suo outlook sul rating creditizio del paese il 7 dicembre.

Tutto ciò significa che i consumatori hanno meno soldi rispetto a due anni fa, tutto (compresi i prestiti) costa di più e la maggior parte degli indicatori puntano verso una ripresa molto lenta, il cui pieno impatto sarà probabilmente visibile nel 2024. Le implicazioni per il mercato dei vini pregiati sono chiare: gli acquirenti non sono disposti a spendere tanto quanto l’anno scorso e la correzione del mercato in corso ne è un riflesso.

 

Il mercato dei vini pregiati nel 2023

Il 2023 ha sicuramente messo alla prova il mercato dei vini pregiati. Il 2022 è stato un anno diviso in due metà, la prima caratterizzata da una rapida crescita e un commercio in forte espansione, la seconda contrassegnata da una crescente avversione al rischio e dall’inizio di una recessione del mercato.

Il 2023, d’altra parte, è stato assolutamente coerente. I principali indici Liv-ex, hanno ripercorso gran parte della crescita registrata nei due anni precedenti; il Liv-ex Fine Wine 100, il punto di riferimento del mercato dei vini pregiati, è in calo del 13,4% da inizio anno, ed entrambi i Fine Wine 50 (che tiene traccia dei movimenti di First Growths) e Fine Wine 1000 (la misura più ampia di mercato) sono diminuiti del 13,0% nello stesso periodo.

C’è stata poca tregua nei movimenti al ribasso degli indici nel 2023, e l’ultimo aggiornamento non ha dato indicazioni che il fondo fosse in vista

Liv-Ex 50 - 100 - 1000 - Mercato Vini pregiati - Investire in Vino

Nel 2022, i Liv-ex 100 e 1000 hanno sovraperformato significativamente altri indici finanziari, compreso l’oro. Il vino pregiato si è affermato come un potente asset alternativo in tempi di turbolenza economica, un faro di stabilità in un mercato azionario volatile.

Un anno dopo, non è più così. L’S&P 500 è tornato alla ribalta dopo un anno difficile nel 2022, chiudendo ai massimi su 20 mesi. Anche l’oro ha raggiunto il massimo storico, più recentemente sostenuto dalle preoccupazioni per i conflitti in Ucraina, Israele e Palestina. L’ottimismo riguardo alla riduzione dei tassi di inflazione e al potenziale taglio dei tassi, ha rinnovato l’interesse degli investitori al dettaglio per il mercato azionario, stimolando ulteriormente le stocks.

Anche se gli indici di mercato dei vini pregiati sembrano decisamente meno vivaci rispetto ai loro omologhi in altri mercati, vale la pena notare che per ora rimangono a livelli comparabili.

L’Hang Seng è un notevole valore anomalo, molto indietro rispetto ad altri indicatori internazionali, compresi gli indici dei vini pregiati. Nel 2022, l’indice è sceso ai minimi di 13 anni quando la crescita cinese ha rallentato e gli investitori erano scettici nei confronti dei piani di ripresa proposti per stimolare l’economia. Dopo un breve periodo di ripresa in seguito al vertice del G20 del novembre 2022 e all’allentamento dei blocchi per il Covid, l’Hang Seng ha seguito una traiettoria discendente poiché gli investitori stranieri hanno venduto azioni per un valore di oltre 25 miliardi di dollari. Sicuramente il declassamento del rating creditizio di Moody’s non ha aiutato l’indice.

Comparazione Equity - Mercato Vini pregiati - Investire in Vino

Dopo dieci anni da record per il numero di vini scambiati, notiamo come anche i volumi di scambio del 2023 siano esplicativi circa la contrazione del mercato.

Volumi di scambio - Investire in Vino

 

Panoramica sulle valute

Evoluzione Liv-Ex 50 in differenti valute - Mercato Vini pregiati - Investire in Vino

Il Fine Wine 50 traccia il movimento giornaliero dei prezzi di First Growth. Il grafico sopra mostra qualcosa che già sappiamo: in questo momento, questi vini sono più economici rispetto a un anno fa.

Ma se visto in termini di dollari statunitensi (e dell’HKD collegato), l’indice è fuori solo del 5%, il dollaro si è indebolito dell’8% rispetto alla sterlina (valuta di analisi di Liv-ex essendo, l’Exchange, londinese) da novembre 2022. Questo, così come la forza relativa dell’economia statunitense nel 2023, spiega perché gli acquirenti di quella regione sono più ottimisti riguardo allo stato del mercato del vino pregiato.

 

Ripartizione regionale del commercio

Bordeaux è in controtendenza

Valore di commercio regione Bordeaux - Investire in Vino

Per la prima volta in dieci anni, la quota di Bordeaux nel commercio regionale in termini di valore è in aumento.

Ciò avviene nonostante l’accoglienza “fredda” per la campagna En Primeur 2022; gli alti prezzi di rilascio su tutta la linea, nella migliore delle ipotesi, hanno fatto ben poco per rinvigorire il mercato e, nella peggiore delle ipotesi, hanno alienato alcuni commercianti che sono rimasti con grandi quantità di asset invenduti.

Bordeaux ha dalla sua la liquidità in termini di valore commerciale; in un mercato al ribasso, c’è una tendenza naturale da parte dei venditori a scaricare vini con una quantità relativamente elevata di scorte per liberare denaro (e magazzini prima della prossima annata). Molti vini bordolesi giovani vengono quindi scambiati non solo al di sotto del mercato, ma anche al di sotto dei prezzi franco Londra e ex-négociants.

Ma l’aumento della quota di mercato di Bordeaux risiede anche nel fatto che è il mercato più sicuro e conosciuto a cui molti collezionisti si rivolgono in tempi di turbolenza. La fuga del mercato verso la qualità, avvantaggia naturalmente Bordeaux, poiché gli acquirenti cercano conforto in una regione dove sanno cosa aspettarsi, vale a dire qualità comprovata a un certo prezzo.

Come si vede nel grafico qui sotto, il rapporto bid-to-offer di Bordeaux (misurato come il numero di Bid per ogni offerta) è vicino a 1,0, il che significa che per quasi ogni offer c’è un bid. Questo dato è considerevolmente più alto rispetto ad altre grandi regioni il dimostrando che, qualunque cosa accada nel resto del mercato, c’è domanda per Bordeaux, ad un certo prezzo.

Bid to Offer ratio - Mercato Vini pregiati - Investire in vino

Il ritorno di Bordeaux avviene a scapito di tutte le altre regioni, che hanno visto le loro quote commerciali diminuire leggermente. La Borgogna è stata l’unica regione a subire un colpo considerevole, la sua quota è scesa dal 31,2% del totale dello scorso anno a solo il 24,0% nel 2023.

La Borgogna è stata una delle regioni in cui si sono riversati i collezionisti nell’estate 2022, che di conseguenza ha fatto impennare i prezzi dei vini della regione. Ora, mentre l’avversione al rischio rafforza la sua presa sul mercato, i collezionisti prudenti non sono più disposti a pagare gli stessi prezzi pagati per questi vini l’anno scorso.

Ciò è particolarmente vero per molti Domaine meno affermati che negli ultimi anni hanno attirato l’attenzione dei collezionisti come punti di ingresso alternativi in ​​una regione costosa. Come abbiamo notato nel 2023 Power 100, alcuni di questi Domaine hanno subito un duro colpo in termini di performance dei prezzi e numeri commerciali dopo due anni di aumenti di prezzo insostenibili.

Bid to Offer Ratio - Mercato Vini pregiati - Investire in Vino

Il volto della resilienza: Italia 100

Resilienza italiana - Mercato Vini pregiati - Investire in vino

L’indice Italia 100, che traccia l’andamento dei prezzi delle dieci annate fisiche più recenti di cinque “Super Tuscan” e di altri cinque importanti produttori italiani, è stato il migliore tra i sottoindici del Liv-ex Fine Wine 1000 nel 2023. il sottoindice è l’unico ad aver registrato un calo a una cifra, scendendo del 6,4% da inizio anno rispetto al 10,3% del Bordeaux 500, il secondo miglior risultato. All’estremità opposta della classifica ci sono il Rhône 100 (-19,4%) e lo Champagne 50 (-17,2%).

Considerando le attuali condizioni di mercato, il rapporto domanda-offerta dell’Italia è più sano di quello della Borgogna, ad esempio. Questa domanda più sostenuta sta contribuendo a mantenere i prezzi dei vini della regione relativamente stabili.

Bid to Offer Ratio - Mercato Vini pregiati - Investire in Vino

Dividendo l’indice nelle sue componenti toscane e piemontesi si vede una resilienza notevolmente migliore da parte di queste ultime, che stanno contrastando l’impatto negativo dei vini Super Tuscan sull’Italia 100.Perfomance Piemonte e Toscana - Mercato Vini pregiati - Investire in Vino

In effetti, i migliori prezzi all’interno dell’indice da inizio anno sono dei vini piemontesi come: Giacomo Conterno, Barolo, Monfortino Riserva 2001 (+40,1%), Gaja, Barbaresco 2010 (+19,9%), 2015 (+18,1%), 2011 (+13,2%), 2019 (+11,8%).

 

Conclusione e prospettive per il 2024

Qualcosa deve succedere

Nei mercati con trend rialzista c’è spazio per l’esplorazione e la sperimentazione. Nel mercato del vino pregiato, ciò si è tradotto in un ampliamento del mercato secondario, che si è esteso sia a regioni precedentemente trascurate sia a produttori meno conosciuti tra quelli già popolari.

L’attuale recessione è arrivata con uno spostamento verso porti sicuri nel mercato. Le annate più vecchie di Bordeaux ne sono un esempio. Anche all’interno di regioni specifiche, questa fuga verso la qualità è evidente poiché i collezionisti si concentrano su marchi affermati e annate di altissima qualità.

Molti venditori si ritrovano con magazzini pieni, caricati a prezzi elevati, gli stessi prezzi ai quali i clienti, oggi, non sono disposti a comprare. Per il settore, il 2024 (o almeno il primo semestre) appare più cupo del 2023, che è stato riscattato da un primo trimestre forte. La prospettiva di ricevere annate ad alto rendimento (e di alta qualità) da Borgogna, Toscana, California, Bordeaux e Champagne è scoraggiante. La domanda è: c’è spazio per alti volumi di vini costosi nel mercato attuale?

Abbiamo raggiunto la solita impasse tipica dei mercati ribassisti. Gli acquirenti non compreranno i vini al loro attuale prezzo di mercato, i venditori sono reticenti ad abbassare i prezzi e ad assumersi perdite. Nel frattempo, le scorte si stanno accumulando nei magazzini e nelle cantine.

Fino a quando il contesto macroeconomico non migliorerà e i tassi di interesse non scenderanno, sarà necessario raggiungere un compromesso tra le due parti del mercato. La correzione dei prezzi in corso finora non è stata sufficiente a convincere gli acquirenti a tornare in gran numero. I prezzi sembrano destinati a rimanere sotto pressione nel breve termine.

 

Fonti: Liv-ex.com

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