Negli ultimi due anni i rendimenti dei migliori Champagne sono stati molto alti ma se si analizza un lasso temporale più ampio i numeri migliorano ancora.
La media di rendimento negli ultimi 5 anni dell’indice Champagne 50 è stata del 58,62% superando quasi tutti gli altri indici ad eccezione del Burgundy 150.
lo Champagne è un investimento alternativo di medio-lungo termine.
Un buon lasso temporale prima della rivendita va dai 5 ai 10 anni, periodo nel qualche una buona bottiglia di Champagne arriva anche al massimo della sua espressione organolettica.
A differenza del classico investimento in un marchio di vino affermato ad esempio un buon Bordeaux d’annata o un grande Supertuscans lo Champagne per diverso tempo è stato visto come qualcosa da consumare, e non come un asset da investimento.
Lo Champagne come investimento è relativamente più recente rispetto all’idea tradizionale di investire nel vino, e che le bottiglie di champagne pregiati in circolazione, in proporzione alla produzione, sono inferiori a quelle che vengono consumate.
Ma se si vuole investire in Champagne pregiati quali sono gli clemente da tenere in considerazione?
Oggi esiste un ottimo mercato dello Champagne, dove investitori privati, insieme a collezionisti e case d’aste, possono comprare o vendere.
Le autorità francesi regolano la produzione tutelandone l’originalità e la provenienza, e limitando la produzione tengono alti i prezzi dei marchi più prestigiosi, e questo permette di mantenere il loro valore nel corso degli anni.
E’ importante scegliere un’annata di ottimo livello. Si può puntare su grandi maison super consolidate e con nomi di prestigio come Dom Perignon, Cristal, Salon, Armand de Brignac, Krug, ecc..oppure con piccoli recoltant, basse produzioni, champagne di “garage” come Ledru, Selosse, Prevost, Emmanuel Brochet ecc…
Relativamente ai rendimenti attesi, lo champagne è un ottimo punto di partenza per i collezionisti che decidono di diversificare nel vino di pregio e nei suoi derivati.
La domanda dello Champagne è in crescita, e neanche la pandemia ha frenato l’interesse degli investitori.
Il trend sembra essere rialzista a tutti gli effetti.
Quello che è anche interessante nell’investimento in Champagne pregiati è un prezzo di ingresso relativamente più basso dei vini di Bordeaux o Borgogna.
Con l’obiettivo di diversificare i propri portafogli, gli investitori dei mercati asiatici stanno diventando sempre più interessati agli champagne pregiati, e questo fa prevedere un aumento del valore nel medio-lungo termine.
Negli ultimi anni anche in Champagne si sta affacciando l’acquisto “en primeur”, si tratta di campagne di “pre-release”, ossia la possibilità per gli appassionati di acquistare il proprio champagne un paio di anni prima ancora che venga imbottigliato, spuntando un prezzo inferiore.
A nostro parere in questa fase storica lo champagne all’interno di un portafoglio di vini pregiati non dovrebbe avere una quota sotto il 30%.