Come sapete il mercato del vino pregiato ha vissuto negli ultimi anni un momento di forte crescita.
Soprattutto in seguito alla pandemia, molti consumatori si sono orientati verso prodotti di alta gamma, tra cui anche il vino, aumentando così la domanda di bottiglie pregiate.
Questo ha avuto un effetto positivo anche sul valore degli investimenti in vino pregiato, regalando rendimenti ottimi a chi ha creduto in questo “investimento alternativo”.
Tuttavia da Ottobre del 2022 a questi primi mesi del 2023 la situazione è cambiata e per la prima volta abbiamo visto un calo nei prezzi e un’operatività più lenta fra i grandi mercanti e investitori di tutto il mondo.
I motivi sono molteplici e semplificando li andiamo ad elencare qui sotto :
- guerra in Ucraina e soprattutto tensioni Cina – Usa
- covid in Cina e conseguente chiusura delle dogane bloccando l’operatività principalmente con Honk Kong.
- fallimento di un importante fondo americano che aveva investito in vini pregiati e conseguente messa sul mercato di un’ingente quantità di vini pregiati in un’unica soluzione
- crescita dell’inflazione con conseguente crescita dei tassi di interesse in banca
In ogni nazione questi elementi hanno influito ognuno con un peso diverso a seconda delle caratteristiche intrinseche del singolo mercato.
Ad esempio in Asia al momento gli scambi sui vini molto costosi di Borgogna di prima fascia sono ancora molto ridotti mentre si scambiano più facilmente vini di fascia 50-300€.
L’Inghilterra vede un calo negli scambi importanti. Gli Stai Uniti tengono decisamente molto di più, come anche il mercato interno italiano.
La situazione di mercato del vino pregiato da investimento in Cina
Quello che è anche interessante analizzare è come si stia posizionando la Cina sulla sua produzione.
Mentre i vini importati hanno subito una discesa importante in Cina nel 2022, la popolarità dei vini cinesi, in particolare della principale regione vinicola cinese, Ningxia, ha goduto di una crescita vertiginosa online attraverso le principali piattaforme di e-commerce e social media del paese.
Il mercato cinese del vino importato nel 2022 si è dimezzato, sulla base dei dati disponibili rilasciati dall’organizzazione commerciale ufficiale delle bevande del paese, evidenziando quanto la pandemia abbia spazzato via i guadagni del mercato.
Le incertezze incombono sul mercato del vino cinese nonostante la rapida riapertura tra una serie di dati allarmanti che hanno mostrato cifre deludenti sulle importazioni e perdite su larga scala subite dagli importatori di vino del paese.
La domanda repressa in Cina potrebbe aggiungere carburante al mercato del vino pregiato al momento giusto.
Mentre l’Europa e il Nord America contemplano possibili recessioni all’inizio del 2023, alti tassi di risparmio e la fine delle politiche zero-COVID in Cina potrebbero migliorare le prospettive di performance mantenendo lo squilibrio globale tra domanda e offerta.
Nel 023 in Cina si sta però forse invertendo marcia.
Il mercato del vino in Cina ha visto un’impennata dell’attività all’inizio del 2023. Le vendite commerciali del primo trimestre secondo Cult Wines nella Grande Cina sono sulla buona strada per raggiungere il totale trimestrale più alto da prima della pandemia nonostante le festività del capodanno lunare abbiano interrotto l’attività a gennaio. Il ritmo di febbraio è sulla buona strada per stabilire un nuovo record mensile di tutti i tempi per la regione.
Facendo un approfondimento su alcune regioni la situazione in Cina sembra effettivamente cambiare.
Sempre secondo Cult Wines
Al loro ritmo attuale, le vendite di Bordeaux nel primo trimestre raddoppieranno più del loro totale medio trimestrale dal 2022, e le vendite di Champagne sono ancora più elevate con un ritmo del primo trimestre superiore del 175% alla media del 2022.
Anche il Rodano e il Cile stanno assistendo a salutari balzi.
La fine del blocco della politica 0 covid, alla fine del 2022 è probabilmente un fattore chiave di questo recente aumento della domanda.
I tassi di risparmio delle famiglie in Cina sono ai massimi storici a causa delle restrizioni COVID che creano un muro di domanda repressa.
I tassi di risparmio in eccesso in Nord America/Europa hanno contribuito al rally nel 2020-2022 e le dimensioni del mercato cinese suggeriscono che la crescente domanda di vini pregiati può durare oltre il primo trimestre.
La tabella qui sotto aimè si ferma al 2021 ma rappresenta i dati delle importazioni di vini imbottigliati in Cina divisi per paese.
La situazione di mercato in questi primi mesi secondo Liv-Ex
Secondo la piattaforma Liv-Ex il mercato del vino chiude un Febbraio con diversi bassi e qualche segnale positivo.
Gli indici più affidabili del momento ossia quelli di Liv-Ex parlano infatti di chiaro-scuri.
L’indice di riferimento del settore Liv-ex 100 è salito per la prima volta in quattro mesi e questo è un segnale importante. Mentre la l’indice Liv-ex 1000, è scesa per il quarto mese consecutivo.
Dei sottoindici del Liv-ex 1000, solo l’Italy 100 è riuscito a salire (+1,1%). Nel frattempo, la Borgogna ha sostituito lo Champagne come sottoindice con la performance peggiore, perdendo il 2,1%.
Anche i prezzi di First Growth di Bordeaux sono scesi questo mese, in calo dello 0,3%. Le annate “off” hanno rappresentato alcuni dei maggiori cali dell’indice, in particolare le annate 2012 e 2017. I vini che hanno registrato i maggiori cali sono stati Haut-Brion 2012 (-6,1%), Margaux 2012 (-2,1%), Margaux 2017 (-2,9%), Lafite Rothschild 2017 (-2,2%) e Mouton Rothschild 2017 (-2,0% ).
L’Italy 100 è stato l’unico sottoindice del Liv-ex 1000 a salire questo mese, in rialzo dell’1,1%. Diversi vini di Barolo e Barbaresco hanno contribuito a guidare l’indice. Fontodi Flaccianello 2012 è stato il maggiore rialzo, con un aumento del 18,1%. Seguono due annate di Gaja Barbaresco: il 2015 (17,4%) e il 2011 (13,2%), insieme al Bruno Giacosa Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2001 (11,8%). Anche il Giacomo Conterno Barolo Riserva Monfortino 2010 è cresciuto dell’11,7%.
Opportunità e consigli per investire in questo specifico momento secondo investireinvino
Quindi la domanda chi si fanno in molti è la seguente?
In questo particolare momento di mercato conviene investire in vini pregiati?
Quali possono essere le regioni vitivinicole su cui puntare in questo 2023?
Una prima riflessione che mi viene in mente è che Bordeaux è sceso molto e potrebbe essere una scelta vincente mettere in cantina Bordeaux di buoni chateau e buone annate a prezzi migliori che in passato.
La seconda regione su cui puntare potrebbe essere il Piemonte in questa vendemmia 2019 che risulta essere davvero valida.
Molti sono i Barolo accessibili e a buoni prezzi che converrebbe mettere in portafoglio.
Una scommessa più rischiosa, ma potenzialmente redditizia potrebbe essere anche l’inserimento di qualche produttore del nord del Piemonte (Boca, Gattinara, Ghemme, carema…).
La Loira è altre regione emergente su cui puntare nel lungo periodo. La qualità dei vini è in ascesa e c’è molto di interessante su cui scommettere.
Borgogna e Champagne si possono inserire ma facendo attenzione ai prezzi, molti sono ancora alti e il rischio di acquistare ancora troppo alto è dietro l’angolo.
Per fine Marzo usciremo con un contenuto premium dove indicheremo il nostro portafoglio “season 2023”, con indicati i vini su cui puntare, la descrizione di essi, i prezzi a cui comprare e l’analisi tecnica.
Keep in touch!