Il numero delle etichette di Borgogna scambiate sul mercato secondario ha raggiunto il livello record a marzo, dal 2018 il numero di etichette distinte della regione francese è aumentato costantemente.
Sebbene l’indice Burgundy 150 abbia subito un leggero calo tra la fine del 2018 e l’inizio del 2020, il numero di vini della regione scambiati mensilmente è aumentato notevolmente.
Sia il calo degli scambi mensili che l’impennata record sembrano essere collegati all’inizio e alla fine dei dazi statunitensi.
Il commercio record per i vini della Borgogna a Marzo sembra essere stato una tantum, ma è possibile che il commercio mensile continuerà a crescere nel resto dell’anno.
nella tabella qui sotto sono segnate il numero di etichette scambiate per ogni comune della Borgogna sulla piattaforma di Liv-Ex.
Nel 2020, tuttavia, l’anno è iniziato alla grande con poco più di 210 vini della Borgogna scambiati a Gennaio.
La crescita è continuata nella prima metà dell’anno, il che corrisponde ai rapporti dei commercianti britannici della Borgogna in cima alle liste dei clienti quando la pandemia di Covid-19 ha iniziato a prendere piede.
Nell’Agosto 2020, con il mercato del vino pregiato in piena ripresa, il numero di vini della Borgogna scambiati ha superato i 300.
Per il resto dell’anno e in effetti anche per i primi due mesi del 2021, le etichette scambiate di Borgogna sono rimaste saldamente a questo livello, fino a marzo, quando il numero è salito a 538.
Sebbene il numero di acquirenti americani per la Borgogna avesse iniziato a migliorare nella seconda metà del 2020, l’annuncio dell’amministrazione Biden il 5 marzo di una sospensione unilaterale di quattro mesi dei dazi in vigore tra Stati Uniti e UE, ha causato un notevole aumento dell’attività mercantile statunitense per la Borgogna (e Bordeaux).
Mentre Aprile volge al termine, il numero di vini della Borgogna scambiati sembra essersi assetato a 410, un ottimo livello.
Resta da vedere se il numero di vini borgognoni scambiati su base mensile rimarrà a questo nuovo livello.
Certamente sembra che il ritorno degli acquirenti americani abbia causato un picco il mese scorso che si è corretto, almeno in una certa misura.
Non c’è dubbio, tuttavia, che il mercato secondario dei vini della Borgogna si sia notevolmente ampliato. Con i dazi USA-UE ancora sospesi, forse a tempo indeterminato, sembra esserci sia l’appetito che un ampio margine di crescita in futuro.